Si al pesce dimenticato

- Il sapore del pesce dipende dalla salinità del mare da cui proviene e dal cibo assunto in natura.

- L'60% del pesce consumato in Italia viene dall'estero (una grande quantità dai mercati orientali di cui la tracciabilità è spesso impossibile da verificare), il 40% da allevamenti. I pesci di allevamento contengono enormi quantità di additivi chimici, di ormoni e farmaci che servono ad aumentare velocemente il peso dell'animale, oltre ad evitare dannose epidemie.

- E' giusto chiamare, per esempio, branzino, un pesce d'allevamento? Quando il branzino, viene così definito, in quanto è un pesce che vive nelle acque temperate del Mediterraneo, Mar Nero e Atlantico orientale generalmente in acque costiere ed eccezionalmente fino ad un centinaio di metri di profondità? Possiamo, forse, accettare il fatto che esistano polli e conigli di allevamento perchè i contadini non ci sono più, ma perchè accettare l'allevamento quando il mare è ricco di numerose varietà di pesce che non utilizziamo?

- Su 550 specie ittiche presenti nei nostri mari, solo una sessantina viene commercializzata. I nostri mari offrono più di quanto faccia il mercato, infatti le specie commercializzate e consumate con regolarità sono molto poche. Il resto è pesce dimenticato.

- Il pesce dimenticato è uno straordinario patrimonio ittico.

- Il pesce dimenticato viene ributtato in mare perchè privo di valore commerciale.

- Il pesce dimenticato è ricco di ferro, calcio, grassi omega 3 (questi ultimi esercitano un effetto protettivo su cuore e arterie e riducono i livelli di colesterolo) e quello che più conta è che è buono e saporito.

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